Marcello Cesa-Bianchi - VITO VACCARO

Vito Vaccaro
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Vito Vaccaro, un artista che ha saputo assimilare ed esprimere
i valori della cultura meridionale e di quella milanese

di Marcello Cesa-Bianchi

Prima ancora di conoscere le opere di Vito Vaccaro ho potuto intuirne le qualità artistiche attraverso le testimonianze riconoscibili negli acquerelli, nei dipinti e nelle ceramiche di sua figlia Gioietta, che sappiamo essere stata, da bimba, sua modella, poi sua allieva. Una allieva che ha riprodotto e riconosciuto l’impatto del padre maestro, ispirato dalle immagini e dalle persone delle due città fra le quali ha suddiviso la sua vita.

Vito Vaccaro ha iniziato come allievo di Mario Rutelli, ai primi anni del secolo XX, illustrando con disegni, gessi, bronzi il mondo popolare della Sicilia, con atteggiamenti emotivamente carichi ma contenuti, mai debordanti.
Come ha sottolineato Domenico Montalto, l’ambiente in cui si è formato come giovane artista era allora immerso nel clima culturale meridionale secondo l’orientamento delle Scuole napoletana e palermitana: egli era attratto dal mondo del popolo, dall’infanzia osservati non con pietismo, ma con intensa partecipazione.
Le sue prime opere sono quasi esclusivamente sculture, con le quali ottiene importanti riconoscimenti ufficiali, mentre inizia la sua attività di insegnante.

Dopo il periodo della grande guerra, che combatte come tenente, si trasferisce nel 1920 a Milano, dove si immerge nel mondo artistico lombardo, prosegue la sua produzione, partecipa a importanti mostre, ottiene prestigiosi riconoscimenti anche a livello internazionale, continua l’attività didattica, dapprima come docente di disegno, poi come preside.
Viene apprezzato come scultore ma anche come disegnatore; ai bronzi scolpiti con decisione e solidità, aggiunge ritratti e paesaggi sempre riferiti alla gente e alla vita di tutti i giorni (lo ispirano il Naviglio che scorre alle spalle del suo studio di Largo Treves e volti e situazioni connesse alla scuola in cui insegna).

Dal 1924 compone targhe o lapidi e produce sculture che riflettono l’esaltazione dell’amor di patria stimolato dal momento politico vissuto dalla nazione. Si trova bene a Milano e vive il mondo di Brera che lo accoglie nelle sue molteplici espressioni, ma, di carattere indipendente, non si lega ad associazioni artistiche o politiche pur stringendo amicizie con artisti dell’epoca.
Successivamente, Vaccaro si rivela anche maestro della fisiognomica e dell’espressione dei sentimenti, manifestando una notevole duttilità nell’adattare le proprie procedure alle caratteristiche dei soggetti trattati. Realizza opere anche per il Cimitero Monumentale di Milano, una delle strutture emblematiche della città.
Negli anni Trenta, con il matrimonio realizza quadri che riflettono sentimenti famigliari, le linee dei paesaggi si stemperano in mille sfumature, le nature morte riproducono aspetti della casa.
Dopo la seconda guerra mondiale si rivolge alla città dove abita e ai luoghi delle vacanze famigliari (Liguria e Prealpi lombarde).

Le sue eccezionali capacità di disegnatore si esprimono in tutta la gamma della sua produzione, così come si rivela la sua abilità nel cogliere, nelle sculture come nelle pitture, nei volti come nei paesaggi, gli aspetti essenziali del soggetto ritratto, evidenziando nelle figure comuni le caratteristiche che danno l’impronta di una popolazione, evitando ogni compiacimento retorico e cogliendo, quando necessario, l’aspetto emotivo di una immagine. Il disegno definisce i confini di un’opera ma anche delimita le sue qualità espressive, realizza unacontinuità sempre rilevabile nelle varie forme articolate di un artista che non prescinde dalla sua storia: se da un lato ha assimilato il clima culturale del Mezzogiorno, poi di Milano, dall’altro ha saputo realizzare opere che esaltano aspetti essenziali di questi climi.

Vito Vaccaro ci appare come un artista solido nelle proprie concezioni culturali, rigoroso nelle sue esecuzioni, versatile nell’adattamento alle realtà dei contenuti.

Un quadro o una scultura ci procura emozioni e nel contempo ci orienta a comprendere aspetti significativi della storia dell’umanità.


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